Nel 2010, si è assistito ad una crescita straordinaria nella produzione di energia elettrica da solare fotovoltaico.
In pochi anni si è passato da 50 Mw, installati nel 2006 agli attuali 1525 Mw.
Questi impianti permettono di contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, evitando emissioni di CO2 pari a 1.253.713 tonnellate all’anno.
La progressiva diffusione del fotovoltaico, interessa trasvelsamente tutte le regioni italine, cone le punte di Lombardia con 305 Mw e Puglia con 170 Mw.
Questo repentino cambiamento di tendenza, è dovuto agli incentivi: il conto energia emesso nel 2005 e poi ratificato, ha prodotto risultati sorprendenti.
Oltre anche a migliorare l’economia in modo diretto; infatti in poco tempo, si è creato un tessuto di aziende, progettisti, installatori, certificatori che difficilmente si poteva immaginare.
Il diffondersi di questi impianti, ha poi contribuito anche la ricerca, favorendo impianti sempre più efficienti e a prezzi inferiori.
Una tappa fondamentale nel 2010, verso le energie rinnovabili, è stata a luglio; infatti in questo mese sono stati approvati due provvedimenti fondamentali per continuare la diffusione del fotovoltaico.
La proroga degli incentivi nel 2013, con un taglio prograssivo delle tariffe, in particolare per gli impianti a terra, oltre all’approvazione delle linee guida per i progetti da fonti rinnovabili, che permettono ora alla regioni di definire il quadro delle regole per una corretta integrazione degli impianti sugli edifici e sul territorio.
Gli impianti fotovoltaici, però sono stati nel 2010, al centro di molte polemiche , per quanto riguarda gli impianti a terra, ed in particolare quelle fatte in aree agricole.
L’accusa nei confronti di questa tipologia di questi impianti è che stiano portando alla cancellazione di sempre più vaste aree agricole e deturpare il paesaggio.
Gli allarmi, riguarano anche l’impatto sul terreno dei plinti di cemento, e l’utilizzo di diserbanti e poi il timore, fondato, che gli impianti restino abbandonati per anni, quando gli incentivi finiranno.
L’obbiettivo fondamentale, da perseguire nei prossimi anni, è quello di continuare a installare impianti a terra anche in terreni agricoli, ma anche di dare delle regole intelligenti che permettano di costruire intorno alle fonti rinnovabili, oltre al fotovoltaico, eolico e biomasse, una prospettiva che aiuti l’agricoltura Italiana, integrando le diverse fonti di energia in base alle caratteristiche territoriali.