Anche gli scambiatori di calore sono molto importanti: non solo per lo spessore e la qualità dei tubi impiegati (che è indice di resistenza all’usura nei tempi lunghi), ma anche dei ranghi dei tubi utilizzati, dalla densità del pacco alettato in alluminio che riveste i tubi, dove la spaziatura più fitta e più costosa delle alette con spaziatura più fitta consente un maggior rendimento. Una caratteristica a occhio, che consente di capire se uno scambiatore è migliore rispetto a un altro è che spesso la superficie esterna, viene trattata con pellicole che ne conservano la corrosione e pulizia (azzurrata e dorata)
Anche il progetto fluidodinamico è importantissimo per l’efficienza degli scambiatori di calore. Un aspetto, il cui studio, è particolarmente costoso, per cui solo i principali costruttori riescono ad affrontare; sicuramente nei modelli economici questo aspetto non viene per nulla ottimizzato,
con ripercussioni su rendimenti e consumi. Anche componenti che non sono tecnologicamente complicati, possono risentire della qualità generale di un impianto.
I rubinetti di chiusura, all’apparenza tutti uguali, possono creare brutte sorprese. Se la loro tenuta, non è perfetta, possono consentire anche minime perdite di refrigerante; con conseguenze anche ambientali, ed economiche perché il continuo rabbocco costa.
Anche semplici materiali, come le plastiche utilizzate e lamiere, possono influire terrificantemente al prezzo complessivo degli split. Nei modelli migliori, si hanno plastiche di maggior spessore e lamiere trattate con procedimenti anti corrosione.