Il Regno Unito corre verso la Geotermia
Secondo uno studio dell’Environment Agency l’innovativa tecnologia geotermica a disposizione del Regno Unito potrebbe fornire calore a parte delle abitazioni inglesi e a circa il 40% degli edifici commerciali.
Dal rapporto si apprende che il mercato delle sonde geotermiche ‘Ground Source Heat Pumps (GSHP)’ è raddoppiato rispetto allo scorso anno e l’introduzione di nuovi incentivi da parte del governo, previsti per il 2012, potrebbe guidare la tecnologia verso il raggiungimento di un importante obiettivo: rappresentare un terzo dellaproduzione di calore ottenuto sfruttando fonti rinnovabili all’interno del Regno Unito.
La GSHP è una tecnologia piuttosto semplice, che sfrutta un sistema di condutture sotterranee per il trasferimento del calore direttamente agli edifici. Può inoltre anche essere utilizzata per riscaldare l’acqua e per contribuire al raffreddamento degli edifici mediante i sistemi di condizionamento d’aria.
La tecnologia non è totalmente “zero-carbon” visto che l’energia elettrica è ancora necessaria al funzionamento delle pompe, ma, secondo le stime di settore, le nuove pompe risultano quattro volte più efficienti rispetto ai boiler a gas o a petrolio e sei volte più efficienti rispetto ai condizionatori, con la conseguente riduzione dell’importo della bolletta energetica delle famiglie. Naturalmente qualora tali impianti venissero accoppiati adimpianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica sarebbe possibile raggiungere l’ambizioso obbiettivo “zero-carbon” con un risparmio in bolletta ancora più evidente per le famiglie e per lle imprese.
Il numero di sistemi GSHP installati nell’ultimo anno è raddoppiato a 8.000 pompe e il rapporto sostiene che il settore può ancora godere di una rapida crescita nel prossimo decennio, grazie anche all’iniziativa del governo ‘Renewable Heat Incentive feed-in tariff scheme’ ossia il regime di tariffe agevolate e di sussidi economici offerti alle imprese e alle famiglie per l’istallazione delle nuove tecnologie.
“Lo sfruttamento della geotermia è una tecnologia in rapida crescita che ha il potenziale per la produzione di almeno il 30% del fabbisogno del Paese in termini di calore prodotto da fonte rinnovabile, ma ha bisogno di un sostegno finanziario per crescere”, ha detto Tony Grayling, responsabile del settore cambiamento climatico e sviluppo sostenibile dell’Agenzia per l’Ambiente. “Ci piacerebbe vedere un adeguato sostegno finanziario destinato a questa tecnologia attraverso il nuovo incentivo per soddisfare il suo pieno potenziale nel Regno Unito.”
Il rapporto prevede che, qualora dovesse manifestarsi una crescita economica minima, almeno 320.000 GSHPsaranno installati entro il 2020, equivalenti all’1% delle case e l’11% degli edifici commerciali.
Dal rapporto si apprende che il mercato delle sonde geotermiche ‘Ground Source Heat Pumps (GSHP)’ è raddoppiato rispetto allo scorso anno e l’introduzione di nuovi incentivi da parte del governo, previsti per il 2012, potrebbe guidare la tecnologia verso il raggiungimento di un importante obiettivo: rappresentare un terzo dellaproduzione di calore ottenuto sfruttando fonti rinnovabili all’interno del Regno Unito.
La GSHP è una tecnologia piuttosto semplice, che sfrutta un sistema di condutture sotterranee per il trasferimento del calore direttamente agli edifici. Può inoltre anche essere utilizzata per riscaldare l’acqua e per contribuire al raffreddamento degli edifici mediante i sistemi di condizionamento d’aria.
La tecnologia non è totalmente “zero-carbon” visto che l’energia elettrica è ancora necessaria al funzionamento delle pompe, ma, secondo le stime di settore, le nuove pompe risultano quattro volte più efficienti rispetto ai boiler a gas o a petrolio e sei volte più efficienti rispetto ai condizionatori, con la conseguente riduzione dell’importo della bolletta energetica delle famiglie. Naturalmente qualora tali impianti venissero accoppiati adimpianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica sarebbe possibile raggiungere l’ambizioso obbiettivo “zero-carbon” con un risparmio in bolletta ancora più evidente per le famiglie e per lle imprese.
Il numero di sistemi GSHP installati nell’ultimo anno è raddoppiato a 8.000 pompe e il rapporto sostiene che il settore può ancora godere di una rapida crescita nel prossimo decennio, grazie anche all’iniziativa del governo ‘Renewable Heat Incentive feed-in tariff scheme’ ossia il regime di tariffe agevolate e di sussidi economici offerti alle imprese e alle famiglie per l’istallazione delle nuove tecnologie.
“Lo sfruttamento della geotermia è una tecnologia in rapida crescita che ha il potenziale per la produzione di almeno il 30% del fabbisogno del Paese in termini di calore prodotto da fonte rinnovabile, ma ha bisogno di un sostegno finanziario per crescere”, ha detto Tony Grayling, responsabile del settore cambiamento climatico e sviluppo sostenibile dell’Agenzia per l’Ambiente. “Ci piacerebbe vedere un adeguato sostegno finanziario destinato a questa tecnologia attraverso il nuovo incentivo per soddisfare il suo pieno potenziale nel Regno Unito.”
Il rapporto prevede che, qualora dovesse manifestarsi una crescita economica minima, almeno 320.000 GSHPsaranno installati entro il 2020, equivalenti all’1% delle case e l’11% degli edifici commerciali.
fonte: http://rinnovabili360.org/