L’applicazione di una pompa di calore, che sfrutta solo energia elettrica, si chiama monoenergetico.
In questi impianti oltre alla pompa di calore è possibile inserire una resistenza elettrica.
Quando ci troviamo in climi molto freddi, e la pompa di calore non ha un rendimento ottimale è necessario inserire questo componente.
Nel caso di Vaillant la resistenza elettrica è posizionata in un modulo che riscalda l’acqua, comunque e sempre preriscaldata dalla pompa di calore.
C’è la convenienza?
La domanda sorge spontanea, perché una resistenza elettrica è ormai sinonimo di consumi altissimi e di spreco, e questa è un a giusta considerazione.
Il rendimento che bisogna prendere in considerazione è sempre il rendimento stagionale. La resistenza elettrica è un tampone e funziona nelle giornate particolarmente fredde d’inverno. ( quest’anno quì a Bergamo non ce ne sono state !).
Mediamente nei climi rigidi la resistenza, contribuisce al 10% del fabbisogno energetico.
Sicuramente un impianto del genere va inserito in un contesto di abitazione nuova e con criteri di costruzione di risparmio energetico.
Ecco lo schema di un impianto con pompa di calore monoenergetico
Questo tipo di impianto è il più semplice da realizzare in quanto nel modulo sono compresi i componenti fondamentali del sistema; quali la resistenza elettrica, la deviatrice per l’acqua calda sanitaria e l’interfaccia di gestione. Pochi collegamenti per rendere questo sistema per rendere efficiente il sistema con un riguardo ai costi di installazione.
In questo schema è stato inserito anche uno scambiatore a piastre che permette di non inserire l’antigelo in tutto l’impianto, e per preservare la pompa di calore dalle eventuali impurità che possono provenire dall’impianto.