Per un buon rendimento di un impianto di riscaldamento a pavimento, anche nel tempo, e preservare i componenti dell’impianto da corrosioni, depositi di sporcizia e ostruzione anche parziale dei tubi stessi, diviene importantissimo trattare l’acqua circolante nell’impianto di riscaldaemento. Depurare e addolcire l’acqua di alimentazione di un impianto, anche se utile non è sufficiente per preservarlo nel tempo. Se si pensa poi che il calcare che si forma, essendo l’impianto a circuito chiuso è minimo, un trattamento solo ed esclusivamente anticalcare è inutile.
Trattare l’acqua invece miscelandola in percentuale con un inibitore è molto utile.
Una pratica che applico normalmete negli impianti che eseguo, ma che comunque vedo che è poco diffusa. Comunque è un costo in più ma che in percentuale sul costo totale dell’impianto influisce minimamente.
Ma cos’è un inibitore?
Un inibitore è un liquido generalmente di colore paglierino, più denso dell’acqua, leggermente acido, che inibisce se aggiunto all’acqua dell’impianto, la corrosione, la formazione di alghe e incostrazioni.
Riduce la rumorosità negli impianti, riduce la formazione di aria (idrogeno), ed è compatibile anche con i radiatori in alluminio.
Generalmente viene miscelato al 1% del volume d’acqua contenuto nell’impianto.
Anche nel riscaldamento a pavimento viene usato, perchè previene la formazioni di alghe e fanghi, che riducono conducibilità e rendimento dell’impianto.
Usarlo è un bene, che viene approvato anche dalle principali case costruttrici di caldaie a condensazione.